Pietro Smargiassi
Candidato Provincia Chieti

Chi Sono:

Mi chiamo Pietro Smargiassi, sono un Architetto di 49 anni. Sono nato e cresciuto a Vasto mi sono allontanato solo per conseguire la laurea presso L’Università di Venezia. Sono sposato e sono padre di due splendide ragazze. Le mie figlie sono per me motivo di grande forza ed orgoglio, la vera ragione che mi ha spinto a scegliere il Movimento. Amo la mia città in ogni suo angolo, amo il mio Mare e i suoi profumi, la mia terra e i suoi frutti. Sono stato già consigliere regionale per il M5S nella scorsa legislatura. Amo la mia regione e le sue bellezze ma prima di tutto la mia famiglia e gli amici più cari.

Cosa Ho Fatto:

Consigliere della x Legislatura di Regione, ho restituito 122.751,23 del mio stipendio ai cittadini abruzzesi. Primo firmatario della prima proposta di legge approvata dal consiglio regionale per il M5S: La banca della terra. A questa è seguita l’approvazione dell’Osservatorio della Legalità, di cui sono sempre primo firmatario. Nel 2017 ho ottenuto un fondo per la diffusione dei giochi inclusivi. Nel corso del mandato ho presentato 10 proposte di Legge, 28 interpellante e 23 risoluzioni. Sulla base di una mia P.d.L. siamo riusciti a dotare l’Abruzzo del Registro Tumori e finalmente si è dato il via a questo strumento per il monitoraggio della malattia sul nostro territorio. Sono stato Capogruppo per 18 mesi maturando esperienza nella gestione di un gruppo fantastico.

Perchè mi candido:

Perché credo che sia importante continuare le battaglie che abbiamo intrapreso in consiglio regionale nella scorsa legislatura. Vincendo potremmo realizzare tutti i progetti che una maggioranza ottusa ha bocciato solo per partito preso. Credo che l’Abruzzo stia giocando una partita decisiva in cui la competenza, l’esperienza maturata, la determinazione e la consapevolezza siano le carte vincenti per dare all’Abruzzo una possibilità di rinascita come mai accaduto prima. Sono sicuro che insieme possiamo farcela a scrivere un futuro migliore per noi e per i nostri figli.

Pietro Smargiassi